Le letture di Nick Murdaca: blogger di Energie, come usarle

A luglio ho scritto un post intitolato Siamo scelta o reazione, Harry Potter insegna, nato in seguito a un confronto tra Nick Murdaca e Elisa Spinosa. Due blogger con competenze differenti ma con uno spirito decisamente indipendente che seguo molto volentieri. Oggi condividerò con te la seconda parte del Curriculum Del Lettore di Nick Murdaca. Se non hai letto la prima parte, fai un Viaggio nel tempo da Walt Disney ad oggi su Energie, come usarle però poi torna! Ho anche un piccolo consiglio di lettura da darti e che mi ha aiutato molto a suo tempo.



Curriculum Del Lettore di Nick Murdaca

I libri del blogger di Energie, come usarle (seconda parte)

Il #CurriculumDelLettore di Nick Murdaca

  • Grazie, H. de Montalembert: Buio

Mi piace molto leggere le biografie, ma la lettura di questo libro mi ha scosso molto, rivoltato come un calzino, e innalzato. Buio, del regista e scrittore francese Hugues de Montalembert è il racconto di come abbia perso la vista a causa di un'aggressione violenta, subita mentre tornava nella sua abitazione di New York, e di come quest'uomo, grazie alla sua disperazione e rabbia convertita in voglia di vivere sia risorto da un incubo inaspettato, terribile. Quando lo lessi, forse per l'età o l'immaturità di allora, non fu facile ultimarlo. Resta il fatto che lo ritengo uno degli esempi di come la forza vitale di una persona possa avere la meglio su tutto:

«E poi c'è il massaggio dell'anima, le lunghe ore di silenzio, di solitudine, le lunghe ore che cominciano alla fine del pomeriggio, quando il sole è andato via e gli uccelli intonano canti solitari.


La notte non è fatta solo di oscurità, di suoni o di diverse vibrazioni, l'aria che li diffonde ha una densità diversa, come si fosse gravida di spiriti. I miei pensieri sono stati massaggiati da queste ore.
Il mio terrore dei primi giorni, quando vedevo sorgere una speranza dal vuoto della notte, è completamente svanito. Queste ore di silenzio, di poesia, di riflessione, fanno ormai parte di me».

Da ricordare.

  • Grazie, Blaise Pascal: Pensieri

Esattamente cinque anni fa, venni in possesso di questo rivoluzionario libro. Conoscevo Pascal dai tempi della scuola, in cui durante le lezioni di matematica, il professore si sforzava (di certo con me) di spiegare il teorema a cui venne dato il nome dell'illustre matematico, e non solo. Già, non solo perché non tutti sanno che Blaise Pascal fu un finissimo teologo e pensatore del suo tempo e che i suoi arguti e profondi Pensieri sono giunti fino a noi:

«Le parole ordinate diversamente danno luogo a un significato diverso; e i significati ordinati diversamente producono effetti diversi».
«Ciò che può la virtù di un uomo non si deve misurare dai suoi sforzi, ma dal suo comportamento ordinario».
«Basta poco a consolarci, perché basta poco ad affliggerci».

Quello che preferisco di più (motivo per cui definisco Pascal un personaggio straordinario) è questo pensiero:

«Di solito, ci si convince meglio con le ragioni trovate da sé stessi che non con quelle venute in mente ad altri».

In merito a quest'ultimo, non è forse vero? Se sì, proviamo ad applicare questo criterio con chi desideriamo persuadere...

Grazie, Storie Zen: La tazza e il bastone

Non so per quanto tempo me ne sono andato in giro con questo libricino nello zainetto. Di sicuro anni! Lo portavo con me ovunque: in treno, in metropolitana, al parco, in studio; persino in bagno (è così).

Ero catturato letteralmente dalla lettura di ciascuna di queste brevi storie zen in cui morale, riferimenti alla vita reale e stati d'animo si mescolavano tra di loro, lasciandomi ogni volta stupefatto (e anche un pochino stupido).

Questi racconti hanno la prerogativa di stimolare la mente, impedendole di funzionare secondo i soliti schemi. Non vi è nulla di straordinario, al contrario: è proprio la semplicità e l'ordinarietà del "messaggio" che si cela sotto il racconto zen (come può essere quello veicolato da un Koan) che rende questo tipo di esperienza unica nel suo genere. Una specie di terapia della narrazione. Esagerato? Forse, ma una cosa è certa (almeno per me): dopo aver letto queste storie ci sente diversi, in positivo, ovviamente!

«L'oro e il dito
Nell'antica Cina viveva, nei recessi di un monte, un eremita, Senrin; che possedeva doti magiche.
Un giorno, gli fece visita un vecchio amico. Senrin, felice di accoglierlo, gli offrì la cena e un riparo per la notte.
L'indomani, prima che partisse, volle offrirgli un dono. Prese una pietra e, sfiorandola con un dito, la trasformò in oro puro. Ma vedendo che l'amico non era ancora soddisfatto, Senrin alzò la mano verso un'enorme roccia, che divenne anch'essa d'oro. Ma neppure allora l'amico sorrise.
"Che desideri dunque?" domandò Senrin. L'amico gli rispose: 'È il tuo dito che voglio'»

La morale di questa storiella è che, a volte, chi più possiede, più vuole possedere...

  • Grazie, a molti altri: davvero molti

Uno su tutti, e il più recente, è Cavalcare la propria tigre di Giorgio Nardone. Devo dire che la lettura di questo libro di poco più di cento pagine con i suoi formidabili stratagemmi, è stato un colpo di fulmine:

La virtù sta nel non ristagnare, quindi se si vuole lasciare il poco per il tanto, è necessario accorgersi delle proprie fissazioni e distaccarsi.

Concludo questa panoramica sulle mie più importanti letture: quelle a cui sono maggiormente legato, e di cui mi sono servito nel corso del tempo nella speranza di migliorarmi per soddisfare le mille domande che fin da bambino occupavano la mia mente. Ce ne sarebbero molti altri ma questi sono quelli verso cui nutro un forte senso di affetto e gratitudine.

Conclusioni e il consiglio di lettura promesso

Come avrai notato nella prima parte del #CurriculumDelLettore di Nick Murdaca, ogni libro è accompagnato da un grazie, una piccola, semplice e bellissima parola che, solitamente, si usa molto poco. È breve breve e il suo valore non è mai inflazionata, anzi, è un buon modo per approcciarsi al consiglio di lettura che pensavo di offrirti, Le vostre zone erronee di Wayne W. Dyer. Edito Bur. La frase dell’autore, riportata sul retro del libro è sufficiente per far sì che valga la pena leggerlo e consultarlo ogni volta che ci si sente stanchi, irritati o in difficoltà:

«Tu sei la somma delle tue scelte. Il vivere nel presente ha una parte essenziale nella costruzione della felicità».

Come il curriculum, anche Le vostre zone erronee è un viaggio. Un percorso che, prima o poi, tutti noi siamo chiamati ad intraprendere se non vogliamo rimanere imbrigliati un una serie di cattive abitudini mentali che bloccano il raggiungimento della felicità e realizzazione personale. Questo non vuol dire che ci si deve dimenticare del passato, annullarlo o rinnegarlo. Perché si fa presto a lasciare indietro il qui e adesso però è bello ritrovarsi nel momento in cui si è coscienti di entrambe le fasce temporali. Vivendo come la prima volta ciò che è buono. Perché è ciò che rimane sempre, al di là del tempo. Per rendersi conto di quanta strada sia stata fatta, senza preoccuparsi di quanto manca all’obiettivo prefissato e ringraziare.