I libri di Lisa Bortolotti: l'economista di Cappuccetto Bianco

Se dovessi descrivere la bellezza dell’intelligenza, a me verrebbe in mente Lisa Bortolotti o #lisetta, fondatrice del blog Cappuccetto Bianco. Ora, non è che son qui a tessere lodi senza senso ma è proprio questo che mi ispirano i lineamenti di Lisa e il suo modo di affrontare argomenti complessi, come l’economia e tutto quello che ne concerne. Lisa è così, è estremamente competente nel suo campo ma non fa pesare la sua cultura. Anzi, le materie di cui tratta, viste dai suoi occhi, assumono una veste nuova. Affascinante e bella, appunto. Per questo motivo le ho chiesto di scrivermi il suo Curriculum del lettore ed ecco com'è andata.


Curriculum Del Lettore di Lisa Bortolotti

Economista colta, in una casa senza libri

#CurriculumDelLettore di Lisa Bortolotti

A casa mia non c'erano libri.
Di questo mi sono resa conto solo poche settimane fa.

I miei genitori sono del ceto medio; maestra la mamma, consulente agronomo e professore il papà, ma non leggevano libri e non avevamo alcuna libreria. Mia mamma si faceva bastare i compitini dei suoi bambini e mio padre si dedicava alla lettura di settore: nella mia memoria ho l'immagine delle pile infinite di Informatore agrario, sostituito poi, arrivata la sua pensione, dal Sole24ore. Non sono mai stata stimolata alla lettura.
Probabilmente sono un piccolo miracolo in un contesto di quel genere.

I primi approcci alla lettura arrivano in età pre-adolescenziale. Siamo negli anni '80: complici la moda del momento e gli amichetti del mare, ho iniziato la mia avventura di lettrice con i Librigame. Questa lettura a piccoli paragrafi, che ti catapultava in un mondo magico e avventuroso, l'idea del bivio e della scelta, erano estremamente affascinanti.

Ne ho letti parecchi, fino al punto in cui non solo ho scoperto che, bivio dopo bivio, in certi paragrafi ci finivi comunque ma, avevo perso qualsiasi interesse per il lancio dei dadi e le battaglie.

Quando mi sono stufata di saltare da una pagina all'altra mi sono decisa a passare ai libri… in linea!

All'inizio è stato un po' traumatico trovarsi di fronte a un libro in cui la pagina da leggere era sempre ed inesorabilmente la successiva, in cui potevi vedere la fine, quanto lontana o quanto vicina. Sembra strano, ma è stato un grande cambiamento.

Il mio interesse è naturalmente proseguito nel genere Fantasy e la frequentazione della biblioteca, per raggiungere la quale dovevo farmi diversi km in bicicletta, mi ha aiutata ad ottenere quei libri che di certo i miei genitori non mi avrebbero mai comprato.

In quegli anni mi sono goduta alcuni libri della serie Urania e il tanto famoso Le nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley: a quell'età trovare un romanzo blandamente erotico fu una divertente casualità.

Ho letto fortuitamente uno dei primi libri di Stephen King, Gli occhi del drago, nel quale notavo già da allora le digressioni di tipo economico che poi mi avrebbero appassionato nell'età adulta: là vi erano le teorie di Keynes ma ancora non lo sapevo.

Ricordo vagamente la trama di uno dei pochi libri presenti in casa mia, Pattini d'argento di Mary Mapes Dodge, un capolavoro di narrativa che non è esclusivamente un libro per ragazzi.

Tuttavia il libro che attivò un primo, vero cambiamento in me fu Siddartha di Herman Hesse: non solo ho potuto conoscere un nuovo approccio alla spiritualità, nell'età del catechismo peraltro, ma mi rimase impressa la lezione sul rapporto genitori-figli che oggi cerco di applicare costantemente con i miei ragazzi e soprattutto con me stessa come madre.

Ci fu dopo poco un'interruzione alle mie abitudini di lettrice: era l'età in cui preferivo uscire o ascoltare la musica.

Stranamente, lo dico in senso affettuoso ed ironico, fu proprio mia sorella, che ha nove anni più di me, a darmi il buon esempio: a un certo punto si mise a leggere avidamente, lei che era considerata la più scansafatiche delle due (io ero la secchiona) macinava grandi classici alla velocità della luce. In quel periodo il contagio fu relativo: ero troppo interessata alla discoteca, alla musica e studiavo tanto, china sui libri. Ah! Che grande errore! Laura batteva Lisa su tutta la linea!

Non ricordo quasi nulla delle letture dell'adolescenza tranne una, così importante da aver condizionato i passi successivi della mia vita.

Luigi Pirandello con Uno, nessuno, centomila non mi ha fatto restare la stessa e ancora oggi quando passo davanti ad una vetrina cerco di scorgermi alla sprovvista, come tentava di fare il protagonista, volendo cogliermi nell'istante in cui la consapevolezza di me stessa non si è ancora concretizzata. A Luigi voglio abbinare un altro grande autore, il mitico Franz Kafka con La metamorfosi, che ben pochi digeriscono, anche nell'età adulta, ma a 16 anni io l'ho adorato: la ricordo come una storia sul gelo dell'animo umano. Successivamente ho tentato anche altri romanzi di Kafka ma nessuno mi è rimasto impresso come il suo capolavoro storico.

In quegli anni fui tediata a scuola, come penso molti, dalla lettura “obbligata” dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Un libro che sarebbe bellissimo se potessimo leggerlo tutto d'un fiato senza le note, le prefazioni, introduzioni, commenti, parafrasi e chi più ne ha più ne metta: del tutto trascurata la ritmica e il fluire della storia, assolutamente irrilevante il “come” una storia narrata faccia sentire o crescere il lettore, i nostri insegnanti non hanno ancora capito che la modalità scolastica era la via più breve per farci odiare un bellissimo libro.

Quando andai all'Università, facoltà di Economia Aziendale a Bologna, gli unici libri che leggevo erano quelli degli esami che dovevo preparare. Recentemente ho ripreso in mano il libro di Macroeconomia: mi son detta che se allora non lo capivo affatto, oggi che sono laureata e diventata economista di certo avrei compreso appieno le tematiche che sono diventate il mio pane. Rileggendo alcuni paragrafi sull'emissione monetaria ho decisamente rivalutato la mia capacità intellettuale di allora: un libro con una sintassi inesistente, scritto per non dire nulla, dove la lingua italiana viene violentata e i concetti sono fasulli. Oggi so che quel “nulla” concettuale serviva per nascondere la realtà di una società economica che ho potuto conoscere solo molto più tardi.

Durante l'Università la mia vita ha preso un bivio inaspettato e sono diventata mamma. In quel periodo ho in mente un solo libro, ma tutti noi sappiamo che è IL LIBRO per eccellenza. Sto parlando de Il signore degli anelli di Tolkien. Ci ho messo un anno per leggerlo, andando a velocità lumaca finché la storia non mi ha rapita completamente, tuffandomi in quella che è stata una delle lezioni più importanti che potessi apprendere: ciascuno di noi ha un compito che porta avanti pur non conoscendo la visione comune e lo scopo finale. Un grande insegnamento sulla responsabilità e sulla certezza che quando esprimiamo noi stessi stiamo contribuendo ad un disegno e ad uno scopo più grande e comunitario. Ho terminato di leggerlo, lo ricordo bene, un pomeriggio al tramonto mentre ero in un letto di ospedale, ricoverata per un rischio di aborto di quello scriccioletto che poi è diventato mio figlio.

Due anni dopo la nascita del mio bambino ho iniziato a lavorare. Università, lavoro, maternità tutti insieme non ti lasciano alcun tempo per te stessa e il piacere di leggere: se la memoria non m'inganna quello è il periodo di Dan Brown, scrittore che subito mi è apparso come intento a produrre per il cinema o per la lettura su metropolitana con questi paragrafi veloci e privi di descrizioni.

Si accese così la mia passione per la New Age tramite due letture particolari. Di una non ricordo il titolo ma riguardava gli Angeli: mi capitò in mano per caso e fui folgorata. Lessi anche Dovunque tu vada ci sei già di Jon Kabat-Zinn : allora non sapevo fosse così famoso. Proprio tramite queste letture nasce nel 2001 il primo Cappuccetto Bianco, il mio primo sito, contenitore di “tutto quello che piaceva a me” ed essendo appassionata di New Age pubblicavo soprattutto su quel tema. Tramite le ricerche su internet di materiale per la pubblicazione di articoli arrivai per caso ad approfondire i temi monetari, di emissione monetaria, di economia e finanza: un'altra delle mie passioni. I due libri che mi hanno segnata, pur “tirando” , diciamo così, verso direzioni differenti, furono Un'altra moneta di Domenico De Simone, che ho avuto anche modo di conoscere, e che tratta squisitamente di temi monetaristi, e La decrescita felice di Maurizio Pallante. Siamo nei primi anni dopo il 2000 e quelli sono temi per pochi strani individui che spesso vengono appaiati alla New Age.

La mia passione reale per l'economia si fa viva e potente grazie a queste prime letture e via via grazie alle prime esperienze, sostenute dalla diffusione della rete. A questi primi divulgatori ho sempre obiettato, fra me e me, di non aver mai cercato di costruire un approccio più comprensibile e vicino alla gente comune che, non capendo, abbinava e abbina tutt'oggi questi argomenti agli Angeli oppure al complottismo, quando in realtà sono frutto di studi approfonditi.

Negli anni in cui il mio primogenito cresceva, mi sono dedicata ad una delle saghe più famose al mondo: Harry Potter. Ho iniziato la lettura quando era già uscito il quarto volume e poi, come tutti, ho dovuto mettermi in religiosa attesa … del momento in cui ho pianto quando Silente muore, del momento in cui mi sono innamorata di Severus Piton e di quella sgradevole sensazione di vuoto quando è finito tutto e mi sono chiesta “e ora che faccio?”

Ero entrata nel mondo dei procrastinatori per cui mi lamentavo di non aver tempo per leggere ma non facevo nulla per cambiare questo stato di cose. Sapevo anche che la mia professionalità, la mia credibilità, la mia unicità, erano legata profondamente allo studio e, quindi, alla lettura.
Il punto di svolta è arrivato con Andrea Giuliodori e il suo blog Efficacemente.

Il primo articolo in cui inciampai fu proprio quello in cui lanciava la provocazione di leggere 52 libri l'anno.

Siamo nel 2014, Andrea colpisce duro e io capisco che se ci tengo alla lettura. Se questa è per me prioritaria e se non sto mentendo a me stessa, allora sono in grado di trovare il tempo per leggere. Decido ed ecco che arriva la vera svolta.

Creo, nel 2014, un quadernino in cui appunto, anno per anno, i libri che leggo e a gennaio dell'anno seguente tiro una riga e conto il mio impegno: questo stimolo per me è stato basilare perché ha creato una sorta di sfida con me stessa e quindi un meccanismo virtuoso.

Passo da 5-6 libri l'anno letti esclusivamente durante le ferie a circa 20-25 durante tutto l'anno.

In questi anni di fervida lettura non ho avuto un genere principale, considerando questa attività come libero e totale piacere per la mia testa e il mio cuore. Ho letto di tutto e ho anche iniziato ad acquistare di tutto. Nonostante i problemi economici e i limiti di spesa sono sempre stata in grado di rinunciare ad un vestitino o a un paio di scarpe ma mai ad un libro. Sono sempre stata dell'opinione che le grandi lezioni si ricevano da letture inaspettate.

In generale sono tre i grandi gruppi di libri che ho letto in questi anni:

  1. i libri di economia che mi servono per il lavoro che vorrei fare da grande, sono la mia passione e richiedono molta energia nello scovare quei temi che a me tanto cari ma, purtroppo, anche poco divulgati;
  2. i grandi classici e i libri di narrativa, perché nella mia mente c'è ancora l'immagine di mia sorella che li leggeva costantemente (e ancora oggi è un'assidua lettrice di romanzi);
  3. i libri sul cambiamento e sulla crescita personale fra i quali rientrano ancora alcuni di quei temi che prima del 2012 venivano catalogati come New Age mentre oggi sono strumenti da corsi di formazione motivazionale.

E' su questa distinzione che voglio parlarvi delle letture più importanti degli ultimi tre anni. Partiamo dalla mia specializzazione professionale: l'economia, l'economia reale e l'economia sistemica. Il libro che ha segnato un momento di passaggio nella mia vita è Vita e natura – Una visione sistemica di Capra e Luisi, Edizioni Aboca. Perché segna un momento di passaggio? Perché in quel momento, e nell'occasione in cui feci formazione su queste tematiche non solo sperimentai quella che doveva, per passione, diventare la mia specializzazione, ma smisi di chiedere il permesso al resto del mondo per essere ciò che volevo essere: in quel momento, e con questo libro, è iniziata la mia svolta. Per me lo studio è fondamentale e sono sempre alla ricerca di libri rari e argomenti non convenzionali, volendo analizzare l'economia da punti di vista differenti da quelli canonici i libri di Adriano Olivetti sono stati un punto focale nella formazione del mio pensiero economico mentre quelli del professor Luciano Gallino, inerenti il mondo del lavoro, sono stati una scoperta affascinante e coinvolgente. Entrambi mostrano una modalità di pensiero oltre le regole e il senso comune.

Un libro per me importantissimo è stato Economie senza denaro di Maurizio Pittau, una lettura arrivata per caso, probabilmente in uno di quei pomeriggi in cui ho fatto scorribanda in libreria. Per me è il libro per eccellenza, in cui l'autore dimostra, dopo diversi studi scientifici ed accademici, l'influenza deleteria della moneta nei nostri contesti economici e soprattutto sociali.

Altri come The Turning Point di Gregg Braden, Resilienza di Andrew Zolli, come pure Il bene comune della terra di Vandana Shiva o l'ultimo letto, Espulsioni di Saskia Sassen, sono tutti libri che ti consentono di vedere lo stato delle cose da un punto di vista che è differente da quello a cui molti si sono ormai abituati.

New entry nelle mie curiosità sono i libri del settore web marketing tra cui voglio citare quello di Matteo Pogliani Influencer marketing, perché davvero mi ha sorpresa per il contributo di valore che dà all'argomento che ha affrontato, e il fantastico Marketing digitale per le pmi di Miriam Bertoli, una donna che svolge esattamente il lavoro dei miei sogni.

Nella categoria dei libri “di piacere” appaiono finalmente alcuni grandi scrittori come Harper Lee con il suo Il buio oltre la siepe oppure Il signore delle mosche del premio nobel William Golding che descrive bene come l'animo umano ci possa spontaneamente portare sull'orlo del baratro: è un libro essenzialmente pessimista. Infine ho scoperto Furore di John Steinbeck che ci parla di immigrazione in un modo talmente attuale che potrebbe aiutarci a capire bene il fenomeno che stiamo vivendo oggi in Italia: lo consiglio vivamente. Voglio farvi sapere che Golding e Steinbeck, oltre che altri ancora, sono libri che ho trovato per caso ai mercatini del baratto: qualcuno un giorno se n'è voluto privare, io non capisco il perché ma sono felice di esserne venuta in possesso e non me ne separerò mai. Lascio per ultime le letture più importanti, quelle che fai perché cerchi di attivare una sensazione, una risposta, un cambiamento dentro di te. Li definisco infatti i libri del cambiamento, non solo perché parlano proprio di questo, ma anche perché sono arrivati in un momento di profonda rivisitazione della mia vita, cosa che è avvenuta qualche anno fa.


La particolarità è che questi autori sono tutti viventi, quasi tutti molto giovani e alcuni sono anche diventati amici.

Inizio con il vip del momento: Igor Sibaldi. Esprime quello che da qualche parte sento dentro in forma di vaga intuizione: ha la capacità di proiettarti oltre i tuoi limiti e, come lui stesso dice, questo è il suo obiettivo. Dopo averlo conosciuto come formatore ho iniziato a leggere diverse sue opere. Ne cito solo due: Dioniso, irriverente a tal punto che ti apre a nuovissime visioni e possibilità, I confini del mondo in cui rielabora al loro reale significato molti dei testi narrativi classici, da Cappuccetto Rosso all'Amleto alla Divina Commedia. Sibaldi va gustato, ma a piccole dosi per il potere travolgente di ciò che trasmette.

Giunti al finale cito un trio d'eccezione, perché sia un gran finale e perché io possa ritornare almeno in parte la mia gratitudine a questi autori. Parlo di Sulla strada giusta di Francesco Grandis. C'è ancora qualcuno che non conosce Francesco? Il suo romanzo rappresenta una presa di coscienza e il suo racconto è un inno alla pretesa e al diritto di poter cercare la felicità in questa vita, ora e subito.

Parlo di Appassionate di Filomena Pucci, che è un viaggio fisico alla scoperta di dieci imprenditrici di successo, donne che hanno realizzato i loro sogni, ma è anche un viaggio interiore alla ricerca della propria passione e delle energie che possano farla sgorgare.

Ultimo solo per cronologia di lettura Safari di Noemi Bengala. La protagonista si chiama come me e anche lei è in viaggio. Non avrei mai potuto tollerare un libro descrittivo di un viaggio se non fosse che Noemi ci parla di trasformazione e di coraggio, ci dice quanto sia importante trasmettere con l'esempio ai nostri figli, ma anche a chi ci sta intorno, la forza di chi vuole inseguire i propri sogni e le proprie aspirazioni.

A casa mia ho due librerie: la madia contiene i libri ancora da leggere e la libreria al piano superiore quelli già letti. La madia è stracolma. A volte penso che le attività della quotidianità siano seccanti perché non mi lasciano il tempo di fare ciò che è veramente importante, tra cui leggere. Ma, come insegna Andrea Giuliodori, dipende solo da me e dalle mie priorità.

Non so quale sarà la prossima lettura ma so che sarà di svago perché ci vuole anche la leggerezza! Sarei propensa al nuovo libro di Robert Galbraith (pseudonimo della Rowling ) ma dubito che abbia già pronto il quarto della serie di indagini di Cormoran Strike … non credevo avrei mai potuto dirlo ma preferirei desse la precedenza a Cormoran e Robin piuttosto che a Harry Potter!! Come si cambia nella vita! Perché:

“il cambiamento è l'unica costante”.