Le letture di Luigi Ferrara, Digital Marketing Strategist

Cosa vuol dire essere un Digital Marketing Strategist? Luigi Ferrara lo spiega così:

“Fondamentalmente mi definisco un ottimizzatore: prendo le risorse a disposizione, le incrocio con i mezzi utilizzabili e cerco di scegliere la strada migliore per raggiungere determinati obiettivi”.

e il suo Curriculum del lettore si rivela perfettamente in linea con il suo ruolo e le sue competenze professionali, oltre che molto divertente.


Curriculum Del Lettore di Luigi Ferrara

Professione Digital Marketing Strategist

Luigi Ferrara

Infanzia

  1. Uno dei primissimi ricordi che ho è di un libro illustrato, di quelli con le pagine di cartone spesso. Era La Sirenetta, non so perché ma mi prendeva tantissimo, lo rileggevo in continuazione.
  2. Poi devo barare: i Quindici. Di fatto era una specie di enciclopedia per bambini, che conteneva un po’ di tutto, dalle poesie alla storia contemporanea. Forse è stato proprio da lì che sono diventato curioso, volevo sapere sempre tutto.
    In particolare, il volume sulle fiabe e i racconti mi è rimasto più impresso. Spaziava da Esopo agli anonimi cinesi, con la conseguente mescolanza di storie e di stili di scrittura (ma all’epoca non me ne rendevo conto).
  3. Topolino: sebbene non sia propriamente un libro soltanto, è una fonte inesauribile di storie inventate e rivisitazioni di storie vere. Non è raro vedere delle strisce ispirate a fatti di cronaca di vario genere, tra le disavventure di Paperino e le grandi imprese di Topolino stesso.

Adolescenza

  1. In un periodo non troppo luminoso a livello personale ho iniziato ad amare il genere fantasy quando ho scoperto Tolkien, anche perché un po’ mi rivedevo nei lunghissimi cammini di Bilbo (Lo Hobbit) prima e Frodo (Il Signore degli Anelli) poi, che sembravano girare avanti e indietro senza arrivare mai a destinazione. Dal fantasy alla fantascienza poi il passo è stato breve.
  2. Una collana di Don Camillo di Guareschi, regalatami da un caro amico di famiglia, mi è servita molto per iniziare a capirci qualcosa sulla politica e su alcuni aspetti dei rapporti umani. L’adolescenza, del resto, è un’età in cui cominci a pensare con la tua testa ed elaborare le tue idee. E poi mi ha lasciato la tendenza a tifare per quelli che sai già che perderanno.
  3. Piccoli brividi: thriller allo stato puro, per ragazzi. Ne avevamo una collezione completa nella biblioteca della scuola, ricordo di non averne mai tenuto uno per più di due giorni, li divoravo letteralmente.

Giovinezza

  1. Guida Galattica per Autostoppisti (trilogia in cinque volumi di Douglas Adams) mi ha mostrato che per quanto assurde possano essere le situazioni che ti trovi davanti, c’è sempre un modo di uscirne, più o meno casuale che sia. L’importante è portare sempre l’asciugamano e qualcuno su cui contare al proprio fianco.
  2. Satyricon: lo so, potrebbe sembrare che io mi stia dando delle arie. All’improvviso me ne esco con Petronio? Sì, perché in effetti l’ho iniziato un po’ per scommessa con i miei compagni di classe, ma ho finito per consumare le pagine di quel libro. È stata anche una delle prime volte in cui ho potuto confrontare il testo in lingua originale con la traduzione in italiano (adesso quando posso preferisco sempre la prima e credo sia cominciato tutto da lì).
  3. Non credo possa mancare Harry Potter, perché diciamocelo, ha cambiato la vita a tutti.

Maturità

  1. Open, autobiografia di Andre Agassi, mi torna in mente molto spesso. L’odio profondo per qualcosa non vuol dire che uno non debba mettercela tutta per cercare di farla il meglio possibile. Lui ci ha costruito su una carriera leggendaria, io nel mio piccolo cerco di fare bella figura.
  2. Si affinano i gusti musicali, si affinano i gusti letterari, si comincia a lavorare e si fanno collegamenti leggermente più obliqui di prima. Come funziona la musica di David Byrne è una miniera d’oro di consigli di un vero e proprio genio contemporaneo. Un trattato sulla creazione di contenuti di valore (in questo caso musicali, ma con un minimo di astrazione si può arrivare a qualunque tipo). E non è poco per chi lavora con i contenuti.
  3. La Torre Nera di Stephen King. Oltre a essere una saga che raccorda tutta la produzione letteraria dell’autore (già per questo meriterebbe di essere letta), è un’allegoria della vita, talmente profonda che a un certo punto l’autore inserisce anche se stesso e la utilizza per vendicarsi di un guidatore maldestro che l’aveva investito qualche anno prima. In fondo siamo tutti pistoleri alla ricerca della nostra Torre Nera.