Le letture di Valentina Coppola: Blogger e Social Geek

Ci sono persone che vivono i social con molta discrezione e competenza. Le incroci sul web, leggi qualche loro articolo, le vedi interagire nei gruppi. A volte le perdi di vista ma non le dimentichi e torni a cercarle, ad ascoltare quello che hanno da dire o da raccontare. Sono persone che hanno la capacità di abitare il mondo virtuale rispettando naturalmente lo spazio altrui, proprio come Valentina Coppola, blogger del Diario di una Social Geek. Come mi è parso il suo Curriculum del lettore? Delicato, riflessivo, sensibile. Vieni a leggerlo? :)



Curriculum Del Lettore di Valentina Coppola

Blogger, Web Editor ed Educatrice


Valentina Coppola, blogger e social geek

Mi chiamo Valentina, ho 33 anni e sono una web editor. In realtà in origine sono un'educatrice professionale: mi sono laureata all'Università di Cassino, senza avere troppe aspettative. In seguito a un'esperienza lavorativa abbastanza negativa vissuta tempo fa in una casa-famiglia, però, ho deciso di dedicarmi alla mia vera passione: la scrittura.

Infanzia

La mia infanzia è stata abbastanza povera di libri. Non amavo leggere: ogni volta che ci provavo dovevo impegnarmi così tanto per leggere correttamente che finiva sempre per sfuggirmi il senso di ciò che leggevo. Dal mio punto di vista, era una fatica inutile. Terminate le scuole elementari ho scoperto i vantaggi della lettura silenziosa: non bisogna stare attenti all'intonazione e non si ha l'ansia dell'insegnante pronto a fermarti e a correggerti se leggi male qualche parola. Leggi e basta; se sbagli e non capisci il senso della frase te ne rendi conto da solo e allora torni indietro, rileggi e finalmente ti accorgi che dietro al susseguirsi di quelle parole un senso c'è e può rivelarsi meraviglioso perché può portarti ovunque. La mia passione per la lettura è nata così.

Il primo libro con cui ricordo di aver avuto un qualche tipo di rapporto, però, risale a molto tempo prima della scuola elementare. Ne ho un vaghissimo ricordo: ogni tanto me lo leggeva mia madre. Il titolo era Marco in Sicilia di Luciana Martini. Purtroppo non ricordo nulla della trama ma mi piacerebbe rileggerlo prima o poi. Chissà se la lettura di questo libro ha in qualche modo influito sulla direzione che ha preso la mia vita: da circa dieci anni ormai vivo a Palermo.

Il primo libro che ho letto personalmente, invece, è stato Kim di Rudyard Kipling: me lo regalarono i miei genitori nel tentativo di farmi staccare dalla tv. Da piccola amavo moltissimo guardarla. Ricordo anche che, effettivamente, Kim è stata un'ottima distrazione. Sono rimasta presto affascinata dalla storia del protagonista, un indiano di razza bianca che, rimasto orfano, ha dovuto imparare a cavarsela da solo su una terra che nel suo caso non sempre è “madre” ma matrigna. È stato grazie a questo libro che ho iniziato a prendere confidenza con la lettura.

La scuola media, dal punto di vista della lettura, è stato un periodo di grandi sperimentazioni. Ho provato a leggere diversi libri trovati in casa e ho avuto modo di scoprire che la narrativa non fa per me. Ricordo che un anno il professore di italiano, si chiamava Brancatisano, ci diede come unico compito per le vacanze estive quello di scegliere un libro e di leggerlo. Nella mia testa era una pacchia quel compito!
Durante l'estate, in realtà, ne presi in mano diversi di libri, tra i quali anche La guerra dei bottoni di Louis Pergaud, ma continuai ad abbandonati tutti dopo i primi capitoli. Mi ritrovai ad agosto letteralmente in preda al panico: mancava poco più di un mese al ritorno a scuola e io non avevo letto praticamente nulla. Come mi sarei giustificata con il professore? Mi stavo già preparando psicologicamente a ricevere un meritato rimprovero.

A salvarmi fu un libro di fantascienza in edizione tascabile economica che trovai in casa: Battaglia per la Terra di Ron Hubbard. Mi prese così tanto che lo divorai in una settimana!

Quando tornai in classe e dissi al professore il titolo del mio libro ricordo che mi guardò in modo un po' strano: probabilmente ero la prima tredicenne in cui si era imbattuto ad aver letto un libro di fantascienza per le vacanze estive, ma a me andava bene così. L'avevo trovato stimolante, coinvolgente... in una sola parola, bello!

Adolescenza

L'adolescenza è stata, come immagino un po' per tutti, un periodo abbastanza complicato. Non ricordo titoli particolari: ricordo di aver iniziato diversi libri ma di averne abbandonati altrettanti. Conservo un buon ricordo di Nefer di Christian Jacq e della saga Il Principe Siddhartha di Patricia Chendi: i tre libri che ne fanno parte mi affascinarono così tanto che decisi di approfondire con il Siddhartha di Hermann Hesse uno dei libricini che ho amato di più.

L'università

Nel periodo universitario la mia passione per la lettura era ormai consolidata così come il mio rifiuto per la narrativa. In questo periodo ho scoperto il fantasy: ho letto con piacere la saga di Harry Potter della Rowling e la saga della Spada della Verità di Terry Goodkind. Ma non ho letto soltanto fantasy. Ho scoperto autori che tuttora apprezzo tantissimo: Chuck Palahniuk (tra i tanti che ho letto di questo autore, il mio preferito resta Invisible Monsters), Daniel Pennac (La fata carabina), Gabriel García Márquez con il suo Cent'anni di solitudine, Charles Bukowski con Pulp.

Ce ne sono stati sicuramente molti altri ma questi sono i libri che hanno lasciato una traccia più profonda dentro di me. Molti non sono sicuramente libri da premio Nobel ma sono riusciti a coinvolgermi e ad alimentare la mia passione per la lettura: non è anche questo il compito di un libro?

Grazie per avermi letta :)