I libri di Roberto Gerosa: Social Media Manager e Blogger

Ci sono persone che incontri sul web e che dai per scontate come una lettrice dà per scontata la dolcezza e la sensibilità di Beth del romanzo della Alcott, Piccole Donne. Ora, non voglio dire che ho dato per scontata l'amicizia con Roberto Gerosa, blogger di SocialDaily e Social Media Manager ma, il suo modo di essere presente sul web è così discreto e gentile che solo ora mi sono resa conto che sarebbe stato bello avere il suo Curriculum del lettore. Alcune persone possono diventare sensibili e imparare ad entrare in empatia con la realtà che le circonda facendo leva sulla loro onestà umana e intellettuale, altre invece lo sono di indole e, quando le incontri, le ammiri e le stimi perché le senti vere, spontanee. Roberto, secondo me, appartiene alla seconda categoria e sono felice di presentartelo attraverso i suoi libri.


Il Curriculum Del Lettore di Roberto Gerosa

Blogger di SocialDaily

Roberto Gerosa, Social Daily

Una domanda alla Marzullo:

"Siamo noi che scegliamo i libri o sono loro che scelgono noi?"

Appartengo alla scuola di pensiero irrazionale del “sono loro che scelgono noi”. Mi piace credere che siano i libri a rincorrerci, con molta pazienza, perchè vogliono aiutarci a capire certe cose della vita. Ma andiamo con ordine.

Vorrei poter usare un'espressione che fa tanto “intellettuale” e radical chic, ovvero che sono sempre stato, sin da piccolo, un divoratore di libri. Vorrei poterlo affermare anche io.

E invece con la mitica Rita Fortunato voglio essere sincero: ho attraversato fasi alterne di avversione verso ogni forma libresca, dal caro vecchio libro di carta, all’e-book.

Il mio Curriculum del lettore, in certi momenti, sarebbe stato cestinato da qualsiasi addetto alle risorse umane, anche di quelli delle peggiori biblioteche del profondo nord in cui vivo.

Soprattutto dopo la laurea in Scienze Politiche, dopo anni di letture più o meno obbligate, ho iniziato ad attraversare una fase in cui, ogni volta che iniziavo ad aprire un libro, lo richiudevo dopo poche pagine adagiandolo sul comodino. Passata questa fase alla Homer Simpson ne è subentrata un’altra. Quella dei pochi ma buoni. Quella del di meno ma di meglio (vabbè non è proprio italiano corretto ma rende l’idea). Una fase che ha coinciso con un desiderio di arricchimento, chiamiamolo spirituale ma non chiamiamolo New Age (per carità).

Mi sono avvicinato alla filosofia buddhista grazie a un libro che ho letto e straletto L’arte della felicità sul lavoro. Il manuale del Dalai Lama che mi ha aiutato durante un momento delicato della mia vita lavorativa: in banca, all’interno di un ufficio alienante, con un lavoro (data entry) talmente ripetitivo e mortificante che credo mi avrebbe portato nel giro di pochi anni all’alzheimer.

In questo periodo ho scoperto anche Coelho e gli unici suoi libri che ho letto L’alchimista e, soprattutto, il Manuale del Guerriero della Luce (quest’ultimo in particolare). Mi sono posto domande sull’aldilà e ho scoperto un libro e un personaggio incredibile: Brian Weiss e il suo Messaggi dai Maestri.

Sempre in questa fase ho veramente divorato tanti libri tosti, di quelli che scuotono le fondamenta dell’anima e sgretolano tutta una serie di schemi mentali che non vedevo l’ora di lasciare andare. Parlano di consapevolezza, di karma, di energie sottili. Può sembrare tutta “roba da spostati” da "new age” appunto (non ce l’ho contro la New Age ma contro l’utilizzo di questa etichetta) da gente che ha perso le proprie radici. La realtà è che questa serie di letture, accompagnate da diverse esperienze di vita “pratiche”, hanno inciso profondamente nella mia nuova vita lavorativa.


Quella che mi ha portato a svolgere finalmente una professione in linea con i miei talenti, con la mia predisposizione d’animo. Senza una serie di letture a carattere spirituale non avrei trovato la mia vera dimensione, anche terrena e materiale. Con il passare degli anni ho cambiato tanti comodini e tanti libri appoggiati su di loro. Ma voglio concludere questo spazio che Rita ha voluto dedicare al mio curriculum del lettore con un libro che tengo sempre sul comodino e che mi aiuta tantissimo ad affrontare le sfide quotidiane della vita:

Vincere senza combattere: Da Sun Tzu ai 36 stratagemmi: l'arte della strategia secondo l'antico pensiero cinese

Questo libro ha cambiato radicalmente il modo in cui affronto la vita, non solo a livello lavorativo. Mi ha insegnato e continua a insegnarmi (ogni volta che lo rileggo scopro cose nuove e interessanti) tante belle lezioni di vita. Una di queste, a mio avviso la più importante, è la seguente: lasciare fluire le difficoltà invece di affrontarle a muso duro il più delle volte si rivela la scelta più intelligente e conveniente (non significa arrendersi bensì non accanirsi sprecando energie preziose).

Faccio un esempio molto vicino a entrambi (mi riferisco a noi due, cara Rita) applicato al web e al mondo del blogging e dei social media. Ho notato che anche in questo “mondo” pullulano personaggi particolarmente problematici e frustrati, tra i loro obiettivi tristissimi: cercare di mettere in cattiva luce gli altri. Mi riferisco ai cosiddetti haters. Ebbene, verso questi soggetti si deve provare compassione e al tempo stesso una sorta di gratitudine. Grazie a loro infatti puoi mettere alla prova aspetti del tuo modo di essere, del tuo carattere, che devi migliorare. Chissà, forse queste persone le incontri sulla tua strada perché si devono imparare certe cose. Così come dobbiamo farci scegliere da certi libri perché grazie a loro dobbiamo imparare molte cose.