I libri di Simona Nurcato: blogger di Bagni dal Mondo

Ottenere il Curriculum del lettore di Maria Grazia Tecchia è stato un bel colpo, con quello di oggi, scritto da Simona Nurcato mi fa sentire come se avessi appena fatto Bingo! Non mi dilungherò troppo a descrivere questa blogger appassionata di Arredo Bagno e affini (e da qui il nomignolo di MissB ) perché già lo fa benissimo nel suo Curriculum del lettore che, per la cronaca, è divertente e non è poi così lungo come lei stessa teme. Anzi, alla domanda finale ho risposto affermativamente e ad alta voce. Solo in un secondo momento ho realizzato che parlavo a un testo scritto come se stessi facendo un colloquio di lavoro ad personam. Forse è questa la prova dell'incredibile capacità di coinvolgimento che Simona riesce a trasmettere attraverso il suo stile di scrittura? Può essere, lascerò a te il compito di giudicare. ;)


Curriculum Del Lettore di Simona Nurcato

La parola a miss B (per gli amici)

Il #CurriculumDelLettore di Simona Nurcato Simona Nurcato, blogger di Bagni dal Mondo


Carissima Rita, che bella l’idea del Curriculum del lettore! Mi sono sentita chiamata in causa visto che la mia amica Mariagrazia mi ha dato della pazza per averle consigliato un libro… e quindi eccomi qui. Mi candido anche io raccontandoti qualcosa sulle mie letture (di cui tengo traccia anche su Goodreads).


Nome: Simona, Miss B per chi vuole prendermi in giro
Luogo e Data di nascita: Napoli, 7 agosto 1982
Attuale residenza: Treviso, nella nebbiosa Pianura Padana

Tipologia di letture preferita| Letteratura contemporanea e grandi classici, con qualche incursione passata nella saggistica di psicologia e nel mondo dei legal thriller. Numerose sessioni di lettura sono dedicate agli aggiornamenti su blogging, web writing e su tutto ciò che riguarda interior design e arredo bagno (libri di storia del bagno, riviste di settore e home decor, un numero infinito di blog italiani e stranier).

Infanzia e prime letture

In principio fu il Topolino | Tutto dipende da come inizi da piccolo. La mia infanzia l’ho trascorsa a Napoli, più o meno fino ai 10-11 anni. E di quel periodo ricordo la mia collezione di Topolino sulle mensole della cameretta, poi sparita misteriosamente negli anni (con il trasloco qualcuno deve aver pensato “massì a cosa serviranno mai questi fumetti inutili”).

Se però chiudo gli occhi e torno ancora più indietro nel tempo ricordo perfino l’odore e la consistenza della carta dei libri delle favole. Uno in particolare aveva la copertina rigida gialla, lo chiamavo “il librone”, e raccoglieva alcune fiabe classiche. Tutte quelle bellissime illustrazioni… Cenerentola, Pinocchio, I viaggi di Gulliver, Mille e una notte, Moby Dick, Ali Babà e i quaranta ladroni…lo stupore di un bambino davanti a quei racconti è senza tempo no?

Tra un Topolino e l’altro ricordo la straziante lettura di libri come Il libro cuore (che pesantezza) Il diario di Anna Frank e l’approccio ai primi libri che ti segnano: Piccole Donne, indelebile, ma anche racconti meno conosciuti. Uno in particolare segna un cambiamento importante nella mia vita, perché mi ero appena trasferita da Napoli a Treviso: I ragazzi dell’Acropoli. Ero in prima media, e ricordo il nome della protagonista – Amestri – perché la mia professoressa di italiano diceva che gliela ricordavo, per i miei occhi a mandorla. E io le credevo pure.

Mi appello al Quinto Emendamento | Come sono passata dal Topolino a John Grisham non me lo ricordo.

Sicuramente è “colpa” di mia cugina, che leggeva i libri di suo padre e poi li passava a me. Ricordo che le coetanee guardavano Sailor Moon e io prendevo confidenza con il gergo legale. E come ci rimasi male quando scoprii che in Italia non ci si poteva appellare al Quinto Emendamento!

Li ho letti quasi tutti tra la fine delle elementari e le superiori: Il Socio, il Momento di Uccidere, il Cliente, l’Appello, la Giuria, l’Avvocato di strada, il Rapporto Pelican, l’Uomo della Pioggia… Una pischella di 12 anni che legge legal thriller… un’infanzia negata. Ho qualche ricordo anche di altre cosine, tipo l’Uomo che sussurrava ai cavalli, che mi fece piangere. Ho davanti agli occhi la scena di me sul letto che chiudo l’ultima pagina e piango. Sono traumi eh.

Formazione e Titoli di studio

Le superiori e i classici che ti obbligano a leggere | Mentre continuavo a leggere legal thriller per conto mio, a scuola ci facevano leggere i classici della letteratura, secondo le scelte e le preferenze dell’insegnante: il programma classico di letteratura prevedeva le letture che tutti più o meno abbiamo affrontato (dalla Divina Commedia ai Promessi Sposi fino ai vari Malavoglia, la Metamorfosi, La Coscienza di Zeno, il Fu Mattia Pascal, Se questo è un uomo, il ritratto di Dorian Grey… questi almeno i primi che mi vengono in mente e che sono sicura di aver letto). Ammetto che al momento non riuscivo ad apprezzare la grandezza di questi testi ma ho bei ricordi, e prima o poi vorrei rispolverarli, soprattutto Pirandello e Wilde.

Le esperienze imbarazzanti | Ora. In qualsiasi curriculum c’è qualche esperienza imbarazzante o poco professionalizzante. Come esperienze imbarazzanti del mio Curriculum del Lettore devo menzionare obbligatoriamente la fase post adolescenziale – barra – ritorno alla demenza, fase terribile della mia vita in cui ho letto addirittura… lo dico? Non lo dico? Moccia. E Fabio Volo. Sì. E devo dire che lo confesso (quasi) senza vergogna. Perché i libri sono testimonianza del nostro stato fisico e mentale. E mi ricordano che sì, stavo proprio messa male.I titoli non me li ricordo, anche perché sono tra i pochi che ho poi dato via tra gli scaffali dei mercatini e dei supermercati (ho nascosto le prove, diciamolo). Tutti gli altri li custodisco gelosamente.

Venga messo agli atti che poi ho smesso comunque (posso appellarmi al quinto emendamento?).

Poi arrivò la fase Jonathan Coe. La casa del sonno è il primo libro che mi viene in mente quando qualcuno chiede consigli di lettura. E chi si fida, e lo legge, poi entra a far parte del club. Coe è pazzesco. Anche in questo caso, ho letto quasi tutti i suoi libri (un altro da segnalare è La Famiglia Winshaw), sino all’anno scorso quando sono rimasta delusa da La pioggia prima che cada, in cui non l’ho più riconosciuto. Brutto rimanere delusi da un autore che in genere adori!

L’Università | Non ricordo di aver letto molto durante l’università, visto che l’ho frequentata di corsa perché volevo laurearmi in fretta e passavo tutto il tempo a studiare (che ragazza pallosa). Forse è per questo che in quel periodo ho letto cose come Il codice da Vinci, libro bevuto in un attimo e che mi fece venire un sacco di dubbi. Seguì anche Angeli e Demoni se è per quello, ma tra gli scaffali della mia libreria resta lì - mai aperto - anche Il simbolo perduto. Magari un po’ ripetitivo Dan Brown?

Esperienze lavorative | Terminata l’Università ricordo che ho continuato a leggere parecchio, sempre romanzi, alternando Coe e cosine leggere. Se guardo indietro non ricordo però nulla mi abbia segnata particolarmente. Ho avuto anche una fase “saggistica e attualità” in cui mi sono fissata con la psicologia – un pallino sin da quando ero adolescente - e con argomenti di attualità (ricordo che mi colpì moltissimo Così ci uccidono di Fittipaldi, un libro inchiesta sull’inquinamento del cibo e del suolo).

Il vuoto | C’è stato anche un periodo della mia vita in cui ho smesso di leggere. Quello in cui sono stata vittima degli attacchi di panico. Era un blocco totale delle emozioni e dei pensieri, le mie paure mi impedivano perfino di pensare, quindi di leggere e lasciarmi andare. Il mio malessere si era manifestato anche in questo modo;ho provato ad approcciare uno, due libri… senza riuscire a terminarli. Mi sono resa conto di esserne uscita, tempo dopo, quando ho chiuso per la prima volta un libro, finito dopo mesi di vuoto letterario. Era Il gusto proibito dello zenzero di Jamie Ford. Nulla di trascendentale, ma per me fu un grande traguardo. E ne ricordo le sensazioni.


La vita dopo il blog

Negli ultimi 5-6 anni ho alternato periodi più intensi e periodi in cui non sono riuscita a leggere quasi nulla, almeno come romanzi e letture di svago. In particolare nel periodo in cui sono entrata nel pazzo mondo del blogging, iniziando a usare il tempo libero per leggere manuali, guide SEO, dispense di web writing. Stando sempre con gli occhi puntati sullo schermo e concentrata su testi legati a questi temi ho avuto poco tempo e voglia di dedicarmi ad altro. Fino a che non ho raggiunto la fase di overdose e ho preso le distanze, imparando a dedicare di nuovo del tempo a ciò che ho sempre amato.
Ovviamente ai romanzi alterno libri e riviste legati al blog e al mio settore: dunque libri di storia del bagno, riviste di arredamento e arredo bagno nello specifico… tutto ciò che ispira il mio lavoro e ciò che scrivo.

Il presente e il mio taccuino

Ultimamente riesco a leggere circa 3-4 libri al mese salvo periodi particolari (ecco, adesso che sta per nascere la mia bimba non so quanto riuscirò a mantenere la media…) e tra questi sto cercando di farci scappare un classico mai letto, come ad esempio Jane Eyre, da poco terminato (la storia in sé non mi ha stravolta ma lei, ragazzi, che tipa!). A dir la verità l’anno scorso ho tentato anche con Orgoglio e Pregiudizio ma non ce l’ho fatta, la noia ha vinto. Secondo me ci vuole anche il periodo adatto ad alcune letture. Ecco, forse per quello io non avrò mai un periodo adatto. Adoro le storie di libri e librerie, romanzate o meno. Ho divorato i due libri della Marcos Y Marcos nei quali l’autore ha percorso tutta Italia alla ricerca delle librerie più affascinanti e dei librai più innovativi (La voce dei libri I e II).

Tra i libri letti nel 2015 per esempio il mio preferito è stato Oceano Mare di Baricco. Una rivelazione immensa. Credo che Baricco vada preso a piccole dosi, e per ora non ho il coraggio di leggere altro (dello stesso autore intendo), ho paura di rimanere delusa. Bellissimi, tra gli ultimi letti, A con Z di Gunday (scrittore turco emergente), racconto parallelo di due bambini dall’infanzia molto difficile che alla fine...non ve lo dico, e Storia della Pioggia di Williams, un romanzo in cui la protagonista,costretta a letto da una malattia, ripercorre tutti i grandi

classici sfogliando i libri trovati nell’immensa libreria di suo padre.

In ogni caso, si sa, il trucco è avere sempre qualcosa da leggere quando finisce il libro che stai per finire. Per questo ogni volta che vado in libreria ne esco con minimo 2-3 titoli. Al mio ultimo compleanno ho richiesto espressamente una tessera prepagata nella mia libreria preferita ;-)
E finalmente, dopo tanti anni in cui lo desideravo, ho iniziato il mio taccuino dei libri. Un quadernetto dove tenere traccia di tutto ciò che leggo – con date di inizio e fine e qualche breve nota o citazione-, per sfogliarlo un giorno e rileggere la mia vita attraverso i romanzi che l’hanno arricchita.

Punti deboli: una fissa per gli articoli di cartoleria, soprattutto agende e taccuini, quadernetti vari, segnalibri (che anni fa collezionavo).

Note

Automunita e disponibile a trasferte letterarie, pronta a mettermi alla prova con generi mai approcciati prima, e predisposta a lavorare in gruppi di lettura.

… che fai, mi assumi?