Le letture di Carlos Bellini, Social Media Strategist

Finalmente, dopo tante aggraziate e colte fanciulle, un Curriculum del lettore tutto al maschile, quello di Carlos Bellini, Social Media Strategist e co-fondatore del blog We Social. Riflettere sulle nostre letture è complesso perché, oltre allo sforzo mnemonico, si va ad indagare la propria personalità e le scelte che attraverso di essa sono state fatte. Carlos non si è lasciato “scoraggiare” e, dopo aver letto i Curriculum Del Lettore precedenti, si è sentito ancora più motivato a raccontarsi attraverso i suoi libri. Io non posso che essere felicissima per questo perché, come spesso ripeto, è un modo semplice per vivere un’esperienza condivisa e capace di arricchire tutti, in egual misura. Vieni a scoprire le letture di Carlos Bellini?


Curriculum Del Lettore di Carlos Bellini

Social Media Strategist e Blogger di We Social

#CurriculumDelLettore di Carlos Bellini

Quando mi sono imbattuto per la prima volta in questo progetto di Rita Fortunato, ho subito pensato che avrei voluto farne parte.

Cos'è in fondo un curriculum, se non un modo per raccontare agli altri parte di ciò che siamo? E cosa più dei libri ha la capacità di emozionarci e farci immaginare mondi sempre nuovi?

Ecco, il Curriculum del Lettore, a mio modo di vedere, è il Curriculum delle Emozioni e dell'Immaginazione.


Infanzia

Mia madre era solita leggermi fiabe alla sera, dopo il lavoro e tutti gli altri compiti a cui è chiamata una donna, moglie e madre.

Ho imparato a leggere presto, ma non perché fossi chissà quale talento naturale, ma perché quelle storie lì, ormai, le sapevo a memoria, sapevo l'esatto significato di ogni singola parola, pagina per pagina, riga per riga.

Le prime letture dei bambini sono un po' sempre le stesse. Perciò facciamo un salto e arriviamo qualche anno più avanti e nel mio percorso di Lettore ci imbattiamo nell'Iliade e nell'Odissea. Prima illustrate, poi nelle antologie scolastiche, ma sempre magiche. La forza di Aiace e l'astuzia di Ulisse mi affascinavano, ma mai quanto la fierezza e l'orgoglio di Ettore. La sconfitta certa, nella vita, non è mai un buon motivo per arrendersi.

Adolescenza

Leggo tutto e il contrario di tutto ed è giusto! Perfino il Signore degli anelli, che termino in due settimane. Primo e ultimo esperimento Fantasy di cui una cosa l'ho amata: l'assenza di sfumature e zone d'ombra. Il Bene contro il Male. E le radici profone che non gelano. Sto cercando la mia strada. Dal mazzo pesco Salinger e il tanto bistrattato (come libro e come personaggio) Giovane Holden. Che fine fanno le anatre in inverno? E perché diavolo in catcher è lì in mezzo al campo di grano e compagnia bella? Boh, adesso però so una cosa in più: amo gli antieroi. Come James Frey che mi fa capire che a volte per costruire se stessi c'è prima bisogno di perdersi e frantumarsi In un milione di piccoli pezzi. Dio se l'ho provato sulla mia pelle. Ho quasi vent'anni.

Giovinezza

Ho quasi vent'anni e mi struggo d'amore naufragato per la mia Lei d'allora, quella per cui scrivevo poesie, Lei candida super nivem. Io e Andrea Sperelli siamo la stessa persona. Sciocchi e malinconici alla ricerca de Il piacere, mentre intorno il romanticismo celebra il suo crepuscolo.

Visito Barcellona e da lì a poco la rivivo nelle parole di Zafon. L'ombra del vento ed il suo Cimitero dei Libri Dimenticati. Bella l'idea che siano i libri a scegliere noi, cambia completamente la mia visione delle cose. Da ora in poi non leggo più recensioni e non ascolto più gli amici che mi consigliano "leggi questo, leggi quello". Vago. E libri stupendi iniziano a corrermi incontro.

Maturità

La mia vita è un Casino Totale, e J.C.Izzo stava solo aspettando che io lo leggessi. La vita come un susseguirsi di round, senza mai e poi mai mollare. Contro tutto e tutti, sfidando il mare, gli squali, la tempesta e la fame.

Il vecchio e il mare. Ho quasi pianto, ma quanto onore può esserci nella sconfitta! Quanta bellezza nella disperazione. A volte esco in terrazzo, quando mi sento davvero giù e guardo l'orizzonte, l'Umbria che mi si staglia davanti e penso a quanti altri stanno guardando quella stessa stella, Il sole dei morenti. Niezsche scriveva che solo chi tramonta può risorgere. Forse è così.

Forse ha ragione lui. Forse c'è un posto preciso per tutti noi lungo quell'orizzonte, un posto da chiamare casa e una donna ad aspettarci. O forse ha ragione Carlotto che "ognuno ha il suo blues" e che "la latitanza, in fondo, è solo uno stato dell'anima". E allora anch'io sono Il fuggiasco. Un brigante.

Grazie a tutti.