I libri di Delia Garzarella: blogger di Enigmamma

A fare da apripista novembrina per il Curriculum del lettore è, questa volta, Delia Garzarella meglio nota sul web come Enigmamma.

Leggendo i suoi libri più amati l'ho trovata dolce e sensibile come La piccola principessa di Frances H. Burnett e, in fondo, non sono poi andata lontano perché Delia ha segnalato un altro titolo scritto dallo stesso autore. L'ho associata alla piccola principessa perché dalle sue letture traspare la bontà d'animo della protagonista la quale, pur soffrendo molto, viene premiata per la sua fiducia nei valori della gentilezza e della generosità. Valori che permangono anche se la fanciulla cade economicamente in disgrazia.

Ma non voglio farti perdere tempo, vieni a conoscere i libri di Delia Enigmamma?


Curriculum Del Lettore di Delia Garzarella

Una lettrice dolce, sensibile e nobile

#CurriculumDelLettore di Delia Garzarella alias Enigmamma


Già da piccola leggevo molto, e mi dispiace tantissimo non poter dedicare una righetta a ognuno dei libri letti nella mia vita: si sa, i libri sono come amici, e doverne scegliere solo alcuni è sempre una situazione che stressa, e parecchio.


Il piccolo lord di Frances H. Burnett

Da piccola ho letto molto: i soliti classici, e tantissimi Topolino anche in riletture fino ad impararli a memoria, ma il romanzo cardine è stato Il piccolo Lord. La storia di un ricco nonno e un nipotino affidato a lui. Il libro era bellissimo esteticamente e odorava di pesca. Era proprio profumato. Il mio primo vero e indimenticabile romanzo, letto con passione (anche più volte). Passata l'infanzia e iniziate le medie, ho smesso di ri-leggere: ho iniziato ad avere la sensazione di avere troppi libri da leggere per la prima volta, quindi poco tempo. Sono diventata una solounavoltista.

Il lupo della steppa di Herman Hesse


E le letture da teenager, poi, sono state abbastanza standard secondo me: i fondamentali, i gialli di Agata Christie, il leggendario Porci con le ali, il tormentato Jack frusciante è uscito dal gruppo, il documento-testimonianza Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino. Poi avanti col grande Hesse: Il lupo della steppa, Siddartha, Narciso e Boccadoro. Un po' di Svevo e di Pirandello, quelli che ci passano a scuola. Niente di nuovo sotto il sole, dobbiamo passarci tutti. Dovremmo.

Negli anni dell'università, grandissime scoperte: La casa degli spiriti e Paula, della grandiosa Allende. Non riesco a togliermi di dosso l'idea che sia la scrittrice che più in assoluto mi abbia appassionato, nonostante abbia letto solo tre dei suoi tanti romanzi. Fanno parte, questi due romanzi citati, dei pochissimi casi in cui è arrivata, con l'ultima pagina del libro, anche la lacrimina. L'altro è Il barone rampante di Calvino. Roba non da poco.

La casa degli spiriti di Isabel Allende

Pulp, Storie di ordinaria follia, A Sud di nessun Nord: finalmente scopro Bukowski e il suo dannato mondo ubriaco e sinistro. Questo invece mi è sembrato lo scrittore che nonostante parli sempre delle stesse cose, riesce a renderle ogni volta uniche e sensazionali come la prima.

Viene davvero voglia di incontrarlo davvero, il protagonista delle sue storie. Sarà banale ma questo qui, o si ama o si odia. C'è poco altro da dire.

Pulp di Charles Bukowski

1984 di Orwell: l'unico libro che, almeno finora, mi abbia regalato notti di incubi. Davvero mi ha colpito nel profondo, forse avevo frainteso alcune critiche lette qui e là. Mi aspettavo qualcosa di più teorico e meno impressionante. Mi inquieta pure adesso, se riapro una pagina a caso e guardo il tipo di carattere e il giallino della pagina. Diciamo che non amo il genere, ma ho apprezzato molto.

Poi Pennac, con La fata Carabina e Signor Malaussène: che dire, uno stile unico e non semplice da approcciare. Mentre leggi Pennac diventi un po' come qualcuno dei suoi personaggi.

Avevo un'altra faccia, quando leggevo Pennac. Tra il curioso e il meravigliato.

Dal punto di vista linguistico (peccato che io non sappia il francese e non possa leggerlo in originale) è stato lo scrittore che ho ammirato di più. Stile da vendere.


La fata carabina di Daniel Pennac

Poi ho letto Follett coi Pilastri della Terra, Benni con la compagnia dei Celestini, Il profumo di Suskind, e arrivo agli anni da mamma: pochissimi libri , ma intensi.

Anna karenina, Donne che corrono coi lupi, Il vangelo secondo Gesù Cristo e Le Intermittenze della Morte, di Saramago. Sono libri che consiglierei a tutti, hanno un senso, un lato critico e umano, fanno riflettere e sono anche pesanti.

A volte ci vuole, un libro pesante.

Ho iniziato quindi con le letture su comunicazione adulti/bambini, educazione ed emozioni: Besame mucho di Gonzales e Il bambino è competente di Juul, diventano due pilastri per me e la mia coscienza genitoriale.

Fanno crescere la mia curiosità su certi temi, troppo trascurati nella società odierna. e da loro forse nasce anche un po' l'idea del mio blog. Mammesco sì, ma con una connotazione di approfondimento che risulti interessante, senza finire nell'intellettualismo palloso. Spero di farcela.

Besame Mucho di Carlos Gonzàlez

Infine cito il primo libro letto in digitale: Viaggio al centro della terra, rimasto per sempre scalfito nella mia memoria, e mai saprò se l'incalzare della narrazione e la mia morbosità nel leggere sia stato merito del maestro Verne o frutto della mia curiosità per il kindle e di tutte le funzionalità che non vedevo l'ora di provare. In ogni caso, lettura piacevolissima, con quel non so che di magico come sottofondo.

Mi dispiace per tutti i libri che non ho citato, quelli di divulgazione scientifica, i fantasy,quelli tiratori di copie (che puntualmente cerco di leggere per capire meglio la psiche umana), quelli letti per forza e quelli lasciati a metà. Che forse rileggerò quando sarò più pronta. Ma mi sono venuti in mente solo dopo, alla fine, solo quando ho ripensato a lungo al tanto tempo passato a leggere: sono stati cari amici anche loro, ma se dovessi partire oggi stesso per un viaggio indimenticabile, sono quelli scritti sopra, gli amici che porterei con me.