La dieta del diabetico prevede delle accortezze. Una di queste riguarda la cottura dei cibi. Seguendo questi semplici consigli si potrà mantenere equilibrata la propria alimentazione, senza rinunciare al gusto.

Nel formulare una dieta adeguata per il diabete è opportuno tenere conto non soltanto delle proprietà nutrizionali dei vari alimenti. Anche le modalità di cottura hanno infatti un forte impatto. Meglio avvenga in assenza di grassi, sia animali sia vegetali (anche se questi ultimi sono preferibili ai primi). I grassi vegetali (l'olio) possono essere aggiunti crudi sul cibo, dopo la cottura.

Ma cosa dire per quanto riguarda i metodi di cottura veri e propri? I cibi cotti a temperature molto elevate possono avere effetti dannosi perché introducono nell'organismo i cosiddetti Age (advanced glycation endproducts, prodotti avanzati della glicazione). Ossia, molecole complesse il cui accumulo nei tessuti contribuisce allo sviluppo di complicanze micro e macrovascolari del diabete. In presenza di alti livelli di glucosio nel sangue, il loro effetto tossico si somma a quello della iperglicemia. CUP4TpAWEAAJW-M

I metodi di cottura più indicati sono quindi ai ferri, alla griglia, alla piastra, a vapore, a microonde, a bagnomaria, al forno, allo spiedo e alla brace. Avendo sempre cura di evitare i cibi bruciati (per esempio se cotti alla brace o allo spiedo). I legumi e le verdure andrebbero cotti in pochissima acqua ed a recipiente chiuso per non disperdere il loro patrimonio vitaminico e minerale.

Fritto assolutamente vietato, quindi? No, non necessariamente.

Meglio non abusarne, ma quando non si può resistere preferire l'olio di oliva, mantenendolo a una temperatura che non superi i 180°. Oltre tale limite infatti si formano prodotti tossici per l'organismo.

In uno studio dell'Università di Copenhagen i ricercatori hanno confrontato gli effetti di una dieta ad alto o basso contenuto di Age. Hanno seguito per un periodo di 4 settimane due gruppi di donne obese. Il tipo e la quantità dei cibi era la stessa nei due gruppi, che però si differenziavano per il metodo di cottura impiegato. Al termine delle 4 settimane, è stata osservata in entrambi i gruppi una modesta riduzione del peso e della circonferenza alla vita. Questa differenza era significativamente più marcata nei soggetti sottoposti alla dieta povera di Age. Il risultato più importante della ricerca è stato comunque l’osservazione che l’assunzione di una dieta ricca di Age ha determinato un significativo incremento della insulinemia e della resistenza insulinica.

Questi, dunque, le principali accortezze sulla cottura dei cibi. Perché non iniziare a monitorare il proprio stile di vita? Può aiutare ad adeguarlo a dei principi di sana alimentazione ;)

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Fonti:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27030534

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23959566

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4750465/

http://research.ku.dk/search/?pure=en/publications/consumption-of-a-diet-low-in-advanced-glycation-end-products-for-4-weeks-improves-insulin-sensitivity-in-overweight-women(04cf1591-a52b-479c-9644-b3cf61305093)/export.html